Le camere a gas sono state un metodo di esecuzione in massa utilizzato durante l'Olocausto nazista durante la seconda guerra mondiale. Si tratta di stanze sigillate progettate per uccidere un gran numero di persone contemporaneamente mediante l'uso di gas velenosi, il più comune dei quali era il gas Zyklon B, un insetticida contenente acido cianidrico.
Le vittime venivano spesso condotte nelle camere a gas sotto falsi pretesti, come sottoporsi a una "doccia" o essere disinfettati. Una volta all'interno delle camere a gas, le porte venivano sigillate ermeticamente e il gas veniva liberato all'interno. Le vittime morivano di soffocamento, in quanto il gas interrompeva il processo di respirazione cellulare, causando l'asfissia.
Le camere a gas sono state parte integrante del sistema di sterminio nazista, principalmente nei campi di sterminio come Auschwitz, Sobibór, Treblinka e molti altri. Milioni di persone, in gran parte ebrei, ma anche rom, omosessuali, dissidenti politici e altre vittime dei nazisti, sono state uccise all'interno delle camere a gas.
Le camere a gas sono state un orribile strumento di genocidio e simbolo degli orrori dell'Olocausto. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, molte camere a gas sono state distrutte, ma alcune sono state conservate come memoriali per commemorare le vittime dell'Olocausto e per educare le nuove generazioni sulle atrocità commesse dal regime nazista.
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